Analisi degli istituti processuali alla luce dell'evoluzione normativa e degli orientamenti giurisprudenziali, dottrinali e di prassi - In appendice Formulario degli atti più ricorrenti nel processo
Il D.Lgs. 546/1992 disciplina il processo tributario configurando un rito sempre più datato e inidoneo a fornire adeguata tutela alle nuove esigenze che discendono dall’allargamento della giurisdizione tributaria, che ha ormai assunto i caratteri di giurisdizione unica, e dal tramonto del monopolio statuale della fiscalità.L’organizzazione delle diverse strutture amministrative competenti a gestire il contenzioso tributario influenza in modo rilevante i comportamenti, la qualità e i risultati delle azioni delle amministrazioni; l’esito dei processi, compresa la soccombenza, dipendono quindi anche dal funzionamento e dall’efficacia operativa dei vari enti impositori.Obiettivo di questo lavoro è esaminare da vicino l’evoluzione dei diversi istituti alla luce della più recente giurisprudenza e delle riforme che hanno investito il giudizio civile e il giudizio amministrativo, con i quali la frammentaria e incompleta normativa posta dal decreto 546/1992 deve necessariamente misurarsi per fare fronte alle pressanti istanze che provengono dalla società civile. Il tutto tenendo conto della peculiare struttura assunta dall’amministrazione finanziaria che fa capo al Ministero dell’Economia e delle Finanze e alle Agenzie fiscali, ma senza dimenticare i nuovi soggetti (soprattutto, ma non solo, gli enti locali) che sono progressivamente destinati ad assumere un ruolo sempre più rilevante nell’ambito tributario.Il volume, che segue le precedenti fortunate edizioni, è stato interamente rifatto e aggiornato. Esso è stato specificamente pensato per e con il personale dell’amministrazione finanziaria e raccoglie, sistematizzandole, le riflessioni scaturite nel corso di un capillare confronto con dirigenti e funzionari delle Agenzie fiscali nell’ambito di incontri formativi in presenza e professionali.L’esposizione della materia è ispirata a criteri essenzialmente operativi, senza tuttavia trascurare l’indispensabile inquadramento scientifico dei singoli istituti; la trattazione ha pertanto privilegiato l’analisi degli orientamenti della giurisprudenza di legittimità e di merito rispetto all’illustrazione delle pur importanti correnti dottrinali e ciò nella speranza di fornire all’utente uno strumento agile, di pronta consultazione e, soprattutto, auspicabilmente ricco di casi tratti dall’esperienza. In taluni casi, come ad esempio la delicata questione circa la configurabilità di una tutela cautelare di secondo grado, l’autore non si è comunque sottratto alla necessità (ineludibile) di offrire all’utente una soluzione personale (ancorché certamente opinabile) il più possibile fedele ai principi generali. Coerentemente alla descritta impostazione, inoltre, il volume è corredato di un formulario essenziale che potrà essere opportunamente adattato dal lettore in relazione alle proprie esigenze professionali.È convincimento dell’autore che la via giurisdizionale non rappresenti, da sola, l’unico strumento per comporre le vertenze con gli amministrati. Nell’attuale ordinamento, la sentenza del giudice è anzi solo una delle opzioni possibili, poiché una controversia con il fisco può essere definita anche prima (e in luogo del) o durante il processo. In questa prospettiva il testo descrive anche i molteplici istituti che consentono una rapida ed efficace soluzione stragiudiziale delle liti, tenendo conto degli orientamenti assunti in materia dalla giurisprudenza.Tuttavia, il processo costituisce un banco di prova fondamentale per un ordinamento democratico, soprattutto in una materia così delicata come quella del prelievo fiscale, dove si confrontano contrapposte esigenze di rango costituzionale.