L’opera, aggiornata alla recente giurisprudenza, tratta nel dettaglio le particolarità di questo nuovo istituto introdotto per filtrare le eventuali cause di appello. 
Dopo l’inquadramento dell’istituto e il commento delle implementazioni a livello procedurale sia per il magistrato che per l’avvocato, si passano in rassegna alcune pronunce che illustrano le particolarità nella struttura dell’atto e soprattutto le considerazioni del magistrato preposto a valutare l’ammissibilità dell’appello. 
Il nuovo istituto, introdotto dal D.L. 22 giugno 2012 n. 83, convertito con modifiche nella L. 7 agosto 2012 n. 134, da un lato ha inciso sull’ammissibilità dei nuovi mezzi di prova in appello, ora esclusa del tutto; dall’altro, ha ristretto la proponibilità del ricorso per Cassazione. Tutto ciò per snellire nel tempo il carico di lavoro delle Corti. 
Per il momento, ad un anno dalla sua entrata in vigore, è evidente che il filtro, proprio per la sua applicabilità ai processi iscritti dal 12 settembre 2012 – se annullerà il tempo del secondo grado rispetto alle cause dichiarate inammissibili – rispetto alle cause che supereranno il vaglio di ammissibilità produrrà effetti solo nel medio-lungo periodo. 
- La situazione delle Corti d’Appello al momento della riforma 
- La riforma nei suoi aspetti essenziali 
- Le sezioni-filtro 
- Operatività della riforma 
- I provvedimenti impugnabili 
- La duplicità del filtro 
- L’art. 342 c.p.c. nella versione attuale 
- L’art. 342 c.p.c. nella versione precedente e le sue interpretazioni 
- Le ipotesi a metà strada 
- L’art. 348 bis c.p.c. 
- Aspetti pratici della riforma 
- Il peso della consulenza tecnica d’ufficio di fronte alle declaratorie d’inammissibilità dell’appello 
- L’eccezione ex art. 348 bis c.p.c. 
- L’inciso “sentite le parti” 
- Il rispetto del contraddittorio 
- Le cause di vecchio rito 
- Conseguenze della riforma 
- Nuove modalità per la predisposizione dell’atto di appello 
- L’impostazione dell’ordinanza 
- L’ordinanza ex art. 348 bis c.p.c. come schema di una sentenza 
- La struttura dell’ordinanza ex art. 348 bis c.p.c. 
- Il problema delle spese 
- Le possibili valutazioni della Corte di Cassazione 
- Il giudizio di appello come revisio prioris instantiae 
- Il giudizio di rinvio 
- Condizioni per la realizzazione della riforma 
- L’attività del giudice e l’organizzazione delle singole sezioni della Corte d’Appello 
- La funzione della cancelleria 
Mauro Mocci 
Consigliere della Corte d’Appello di Brescia. 
Autore di articoli su riviste giuridiche.