“La responsabilità che il giornalista giudiziario ha nei confronti delle persone coinvolte nell’inchiesta e nei confronti della pubblica opinione è enorme e solo una preparazione professionale di grande livello e l’uso di un corretto linguaggio possono evitare di danneggiare irrimediabilmente persone e di creare mostri, ma soprattutto evitano di ‘informare’ e ‘formare’ in maniera non corretta l’opinione pubblica, a tutto vantaggio anche dell’indispensabile rapporto di fiducia che, in uno stato moderno e di diritto, deve sussistere fra cittadino e istituzione-magistratura”.
A tutto questo vuole rispondere l’opera, che è il frutto della competenza di un espertissimo cronista di giudiziaria.