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La revisione. La giustizia penale tra forma e sostanza

Editore
Giappichelli
Autori
Francesco Callari
Categoria
Diritto
Collana
Procedura penale. Studi
Pagine
520
Pubblicato
Ottobre 2012
Codice ISBN
9788834827444
Prezzo di listino
55,00
a Voi riservato
€ 52,25
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Descrizione

Concepita, tradizionalmente, come rimedio preordinato ad evitare che le esigenze insopprimibili della verità siano sacrificate al rigore delle forme, la revisione costituisce un mezzo di impugnazione straordinario mediante il quale rimuovere le decisioni penali irrevocabili che, alla luce di emergenze conosciute successivamente alla formazione del giudicato, si rivelino frutto di ingiustizia. Rappresentando questo istituto come una figura processuale eccezionale, quasi slegata dal sistema e governata unicamente da un’istanza etica di giustizia sostanziale, si rischia, però, di smarrire, o quantomeno confondere, l’essenza autentica di uno strumento giuridico che – contemperando le esigenze di stabilità, connesse al consolidarsi del giudicato, e quelle dinamiche, sottese alla ricerca della verità – mira a rescindere il provvedimento irrevocabile a contenuto condannatorio nell’ipotesi in cui sopravvengano determinate antinomie, tali da rendere socialmente intollerabile l’incontrovertibilità dell’accertamento giudiziale definitivo. Oggi, poi, l’istituto della revisione deve confrontarsi con una nuova realtà giuridica, una fattispecie revocatoria eterogenea rispetto agli altri casi contemplati dalla legge, che viene a stravolgerne la disciplina generale ed i connotati essenziali. I giudici della Consulta – dichiarando l’illegittimità costituzionale dell’art. 630 c.p.p., nella parte in cui non prevede un “diverso” caso di revisione al fine di conseguire la riapertura del processo, quando ciò sia necessario per conformarsi ad una sentenza definitiva della Corte di Strasburgo – hanno configurato un inedito rimedio che non si dirige a riparare l’eventuale frattura tra verità processuale e realtà dei fatti, emergente da elementi esterni al giudicato, bensì a porre l’interessato nelle condizioni in cui si sarebbe trovato in assenza dell’accertata violazione della Convenzione europea dei diritti dell’uomo o dei relativi Protocolli. Si tratta di una dimensione operativa davvero innovativa che, a prescindere dalle criticità, inadeguatezze e disarmonie sistematiche suscitate dall’intervento additivo, costituisce un passo importante verso l’effettiva conquista di uno spazio giuridico europeo di tutela delle garanzie fondamentali

Premessa. – I. verità e diritto: la revisione nel sistema processuale penale. – Sez. I:Profili dogmatici. – Sez. II: Inquadramento costituzionale e nella «construction en réseau» delle fonti giuridiche sovranazionali. – Sez. III: Lineamenti istituzionali. – II. La revisione del giudicato penale:le fattispecie sintomatiche dell’ingiusta decisione. – Sez. I:Inconciliabilità dei fatti stabiliti a fondamento della condanna con quelli accertati in altra sentenza penale irrevocabile. – Sez. II: Revoca della sentenza extrapenale dalla quale dipende il provvedimento di condanna. – Sez. III: Sopravvenienza o scoperta di nuove prove. – Sez. IV: Condanna pronunciata in conseguenza di un reato. – III. Il «diverso» caso di revisione a seguito di condanna della corte europea dei diritti dell’uomo: violazioni convenzionali e riapertura del processo. – IV. La tensione teleologica del giudizio di revisione . – V. La forma iudicii della revisione. – Bibliografia