Volume 1: L'imposta comunale sugli immobili
Volume 2: La tassa per lo smaltimento dei rifiuti solidi urbani
Volume 3: L'imposta sulla pubblicità e l'imposta di scopo
Volume 4: La tassa per l'occupazione di spazi e aree pubbliche Con servizio on-line di aggiornamento
Volume 1: L'imposta comunale sugli immobili
La normativa in materia di ICI ha subito sin dalla sua istituzione numerose e spesso sostanziali modifiche, considerato che il tributo è una delle principali fonti di gettito per i Comuni e rappresenta pertanto uno strumento fondamentale nell’ambito della politica economica e fiscale. A questo si devono aggiungere da una parte i molteplici interventi di prassi ministeriale, con l’intento di rendere più chiare le norme in materia, e dall’altra le sentenze, prime tra tutte quelle della Corte di Cassazione, che si occupano quasi quotidianamente delle questioni più controverse devolute alla giurisdizione di merito e a quella costituzionale.
In questo manuale sono affrontate in maniera chiara e con taglio pratico, tutte le caratteristiche dell’imposta nella sua evoluzione storica. Non mancano esempi e risoluzioni di casi concreti, alla luce proprio dei più recenti interventi normativi, di prassi e di giurisprudenza. Tra le altre, si segnalano le questioni relative ai fabbricati rurali e le problematiche relative alle aree edificabili, da sempre oggetto di continui interventi chiarificatori della Suprema Corte. A proposito di soggetti passivi, si segnala la modifica, ad opera della L. 99 del 2009, dell’art. 3 del D.Lgs. 504/1992, in base al quale, per i contratti di locazione finanziaria stipulati a decorrere dal 15 agosto 2009, il locatario diviene soggetto passivo d’imposta a decorrere dalla data della stipula e per tutta la durata del contratto. Ancora dibattuta la problematica attinente alla tassazione dei fabbricati di categoria D interamente posseduti da imprese e distintamente contabilizzati, per il periodo che va dalla domanda di accatastamento all’attribuzione della rendita.
Adeguato spazio è riservato anche alla illustrazione delle modalità di versamento, per il quale sono stati approvati i nuovi bollettini di conto corrente postale, e di presentazione della dichiarazione ICI, il cui obbligo permane solo nelle limitate ipotesi in cui il comune non può venire a conoscenza della base imponibile ovvero delle situazioni soggettive di esenzione dall’imposta.
Volume 2: La tassa per lo smaltimento dei rifiuti solidi urbani
La fiscalità locale si sta avviando verso una vera e propria rivoluzione. Si vanno infatti tracciando le prime linee attuative della riforma del federalismo fiscale, la più importante delle quali è l’abbandono del criterio della “spesa storica” in favore di una nuova programmazione in termini di “fabbisogni standard”.
È ancora presto per formulare previsioni in ordine agli effetti della riforma (peraltro, ancora “in cantiere”) ma è certo che le innovazioni previste in tema di individuazione delle funzioni fondamentali dei Comuni nonché in materia di gestione dei servizi pubblici dovranno essere valutate nel quadro degli effetti che verranno a produrre sugli utenti.
In questo ambito, la tassazione sui rifiuti è la materia apparentemente meno “toccata” dalla riforma. Ciò dipende in gran parte dal fatto che si è ancora in attesa della piena attuazione della tariffa integrata ambientale prevista dall’art. 238 del decreto legislativo 3 aprile 2006, n. 152 (c.d. Codice dell’ambiente). Tuttavia, il venir meno del c.d. blocco del passaggio dalla TARSU alla TIA a partire dal 30 giugno 2010 (prorogato ripetutamente dal 2006) rappresenta senza dubbio un punto di svolta.
Nel presente volume si è cercato di rendere un quadro il più possibile completo dell’imposizione sui rifiuti, tentando di dar ragione delle molteplici difficoltà interpretative conseguenti ad una evoluzione normativa travagliata, che ha portato sostanzialmente alla convivenza di due imposizioni, la TARSU e la TIA, entrambe “a tempo”, perché destinate ad essere sostituite dalla tariffa integrata del Codice dell’ambiente.
Nel far ciò, si è tenuto conto delle modifiche normative più recenti e, soprattutto, delle conseguenze riconnesse alla sentenza n. 238/2009, con la quale la Corte Costituzionale ha affermato la natura tributaria della tariffa di igiene ambientale di cui all’ormai abrogato decreto Ronchi.
Volume 3: L'imposta sulla pubblicità e l'imposta di scopo
Il volume affronta la disciplina della tassa per l’occupazione di spazi ed aree pubbliche e quella relativa all’addizionale comunale all’IRPEF.
La Tosap è un tributo di origine antiche. La prima formulazione organica del prelievo è infatti contenuta nel Testo Unico della Finanza Locale, che risale al 1931. L’assetto normativo è rimasto pressocché inalterato sino al 1993, anno in cui è stata operata la revisione della disciplina, ad opera del d.lgs. n. 507/93. Gli aspetti indubbiamente più problematici sono quelli che attengono alla definizione del presupposto di applicazione della tassa, anche alla luce di una giurisprudenza di legittimità non sempre univoca sul tema. La questione centrale ruota intorno alla sufficienza del mero fatto materiale della occupazione ovvero alla necessità che ad essa si debba accompagnare un beneficio economico in capo al privato, con i corollari che questa impostazione comporta.
Nel presente testo, aggiornato alle pronunce più recenti, si è dato ampio spazio alla trattazione dei fondamentali del tributo, dando atto delle incertezze esistenti nell’orientamento della Cassazione.
Si è quindi doverosamente preso in esame l’istituto dell’occupazione necessitata e il problema della volontarietà dell’occupazione stessa, ai fini della soggezione a tributo. Non mancano naturalmente i riferimenti alle casistiche più minute, collegate essenzialmente alle occupazioni temporanee.
Un capitolo viene inoltre riservato all’esame del Cosap, il canone che può sostituire la tassa, previa apposita scelta regolamentare del Comune.
Per quel che riguarda l’addizionale comunale all’IRPEF - che merita un posto di riguardo sia alla luce dell’assetto attuale della finanza locale sia, e forse ancor di più, in ragione delle prospettive che sembrano profilarsi dall’attuazione della legge delega sul federalismo fiscale (legge n. 42/2009) - è trattato l’attuale perimetro applicativo dell’addizionale, con la descrizione dei poteri normativi del Comune e degli adempimenti dei soggetti passivi, avendo presente che lo studio del vigente assetto legislativo potrà certamente costituire un utile punto di riferimento per affrontare l’esame della addizionale prossima futura, nell’ambito della quale vi è da augurarsi la presenza di un margine importante di intervento del Comune, necessario ai fini della collocazione dell’entrata all’interno della cornice federalista.
Volume 4: La tassa per l'occupazione di spazi e aree pubbliche
L’imposta sulla pubblicità, introdotta con la riforma tributaria degli anni ’70 sulle ceneri della tassa sulle insegne di cui all’art. 201 del T.U. n. 1175 del 1931, vive attualmente una fase particolarmente delicata, come peraltro l’intero sistema finanziario locale.
L’attuazione del federalismo fiscale, se da un lato dischiude nuove prospettive per l’intero sistema tributario locale, dall’altro costituisce una straordinaria occasione per ripensare le diverse forme di prelievo attualmente esistenti, sia in modo da renderle più armoniche con le linee della riforma, sia per adeguarle alle esigenze di riordino tra i diversi livelli di tassazione. Interrogativi si pongono, infatti, con riguardo all’imposta sulla pubblicità; ci si chiede, infatti, se sia opportuno o meno conservare il tributo così come delineato dalla legislazione vigente, oppure se la riforma del sistema tributario locale possa offrire l’occasione di una profonda trasformazione in senso ambientale.
Oltre alle prospettive di riforma, il presente volume analizza compiutamente la vigente disciplina dell’imposta sulla pubblicità, come contenuta nel d.lgs. 507 del 1993 e successive modificazioni e alla luce degli orientamenti della giurisprudenza sia di legittimità che di merito, che più volte si è praticata per definire spettro e modalità applicative del presente prelievo. Particolare attenzione è inoltre dedicata alla sentenza della Corte Costituzionale n. 141 del 2009, che ha riconosciuto la natura tributaria del canone per l’installazione dei mezzi pubblicitari e quindi la giurisdizione delle Commissioni tributarie per le controversie relative.
Completa il lavoro l’esame dell’imposta di scopo per la realizzazione di opere pubbliche, introdotta dai commi 145 - 151 dell’articolo unico della legge n. 296/2006, e ripresa dalla legge delega n. 42/2009, la quale non solo recupera tale istituto, invero poco adoperato in questi anni, ma assegna ad esso un ruolo fondamentale coniugando autonomia impositiva degli enti locali e principi di beneficio, correlazione e continenza ivi previsti all’art. 2.