Il Rapporto, che ha una cadenza annuale, assume un significato peculiare come strumento di valutazione della dimensione territoriale e regionale. In tal senso, gli elementi che costituiscono la griglia per la sua redazione riguardano: le tendenze delle politiche regionali esaminate; l'individuazione delle best practices; la possibilità di definire Regioni che possono fungere da benchmark; le eventuali scelte o modelli particolari praticati dalle Regioni.
Questi elementi possono fornire un giudizio articolato delle Regioni in relazione alla singola politica presa in esame e individuare anche proposte per intervenire al fine di realizzare una omogeneità che riduca il divario territoriale. Il carattere della trattazione è perciò informativo, ma pur sempre critico in modo da offrire al lettore, non solo dati, ma anche chiavi di lettura.
Il Rapporto, oltre ad un contributo che introduce a considerazioni e valutazioni di carattere generale, si compone di 14 capitoli ed è diviso in 4 parti: la prima riassume i dati generali sull'attività, l'organizzazione e la spesa regionale; la seconda esamina le principali politiche regionali; la terza le relazioni istituzionali nazionali e sovranazionali; la quarta, infine, le tendenze, i dibattiti e le proposte di riforma