Il legislatore italiano, seguendo il percorso tracciato dall'Unione Europea, ha emanato i seguenti provvedimenti: o il d.lgs. 30 dicembre 2003, n. 394, con il quale è stata parzialmente recepita la Direttiva 2001/65/CE in tema di valutazione al fair value degli strumenti finanziari; o il d.lgs. 28 gennaio 2005, n. 38, con il quale è stata esercitata la facoltà prevista dal Regolamento n. 1606/2002/CE, di estendere l'applicazione dei principi contabili internazionali ad altre ipotesi, oltre a quella obbligatoriamente prevista nel regolamento stesso (bilanci consolidati di aziende quotate); o il d.lgs. 2 febbraio 2007, n. 32, con il quale è stata parzialmente recepita la Direttiva 2003/51/CE, riguardante la "modernizzazione" delle direttive contabili esistenti. Attualmente, quindi, soltanto alcune tipologie aziendali devono redigere il bilancio d'esercizio in ottemperanza agli IAS - IFRS. Le altre (per il momento) sono obbligate a seguire il dettato civilistico. Anche l'OIC si è fatto promotore di un'iniziativa per l'attuazione della parte facoltativa delle citate Direttive (2001/65/CE e 2003/51/CE), allo scopo di far diventare il quadro normativo italiano simile ai principi IFRS, così a renderlo confrontabile con i documenti contabili degli altri Paesi, inseriti in un processo di integrazione delle economie. Pertanto, a medio termine, anche i soggetti attualmente esclusi, come le PMI, saranno obbligati ad effettuare la transizione che, in termini fiscali, con la normativa in vigore, implica un maggiore carico fiscale (a causa di alcune valutazioni maggiori). Il manuale si prefigge di illustrare le diverse valutazioni contabili, relative ai valori di bilancio, che emergono dall'applicazione dei Principi Contabili Nazionali e Internazionali.